La costruzione di un’Europa più equa e il rafforzamento della sua dimensione sociale sono una priorità fondamentale di questa Commissione
Oggi la Commissione mantiene la promessa di adottare la proposta di pilastro europeo dei diritti sociali. Il pilastro stabilisce 20 principi e diritti fondamentali per sostenere il buon funzionamento e l’equità dei mercati del lavoro e dei sistemi di protezione sociale. Nelle intenzioni, esso è destinato a servire da bussola per un nuovo processo di convergenza verso migliori condizioni di vita e di lavoro in Europa. Il pilastro è concepito principalmente per la zona euro ma è applicabile a tutti gli Stati membri dell’UE che desiderino aderirvi.
Il Presidente della Commissione europea Jean-Claude Juncker ha dichiarato: “In qualità di Presidente della Commissione ho cercato di conferire alle priorità sociali l’importanza che meritano in Europa. Con il pilastro europeo dei diritti sociali e la prima serie di iniziative che lo affiancano, manteniamo le nostre promesse e apriamo un nuovo capitolo. Vogliamo scrivere queste pagine insieme: gli Stati membri, le istituzioni dell’UE, le parti sociali e la società civile sono tutti chiamati a rivestire un ruolo. Auspico che il pilastro sia approvato al più alto livello politico entro la fine dell’anno.”
Il pilastro è stato preparato dalla Commissione, sotto la guida del Vicepresidente Dombrovskis e della Commissaria Thyssen, in stretta consultazione con soggetti interessati a tutti i livelli. Esso ribadisce alcuni diritti già presenti nell’acquis dell’UE e nelle normative internazionali, integrandoli in modo da tener conto delle nuove realtà. I principi e diritti sanciti dal pilastro sono articolati in tre categorie: pari opportunità e accesso al mercato del lavoro, condizioni di lavoro eque e protezione e inclusione sociali. Essi pongono l’accento sulle modalità per affrontare i nuovi sviluppi nel mondo del lavoro e nella società al fine di realizzare la promessa, contenuta nei trattati, di un’economia sociale di mercato fortemente competitiva, che mira alla piena occupazione e al progresso sociale.
Assicurare il rispetto dei principi e dei diritti definiti nel pilastro europeo dei diritti sociali è responsabilità congiunta degli Stati membri, delle istituzioni dell’UE, delle parti sociali e di altri soggetti interessati. Le istituzioni europee aiuteranno a definire il quadro e preparare la strada per l’attuazione del pilastro, nel rispetto delle competenze e delle tradizioni di dialogo sociale degli Stati membri. Saranno necessarie ulteriori iniziative legislative affinché alcuni principi e diritti compresi nel pilastro divengano effettivi. Ove necessario, la legislazione dell’UE vigente sarà aggiornata, integrata e applicata più efficacemente.
Fin da oggi la Commissione affianca al pilastro europeo dei diritti sociali una serie di ulterioriiniziative legislative e non legislative concrete, concernenti ad esempio l’equilibrio tra attività professionale e vita privata di genitori e prestatori di assistenza, l’informazione dei lavoratori, l’accesso alla protezione sociale e l’orario di lavoro. Esse illustrano sia la natura delle questioni interessate dal pilastro sia le modalità di realizzazione dei suoi principi e diritti.
Viene inoltre istituito un quadro di valutazione della situazione sociale che misurerà le tendenze e le prestazioni degli Stati membri in 12 aree e valuterà i progressi compiuti in direzione di una “tripla A” sociale in tutta l’UE. I risultati confluiranno nel semestre europeo per il coordinamento delle politiche economiche.
La realizzazione dei principi e dei diritti del pilastro è un processo dinamico. Il pilastro ispirerà le attività condotte nel contesto del semestre europeo e nell’ottica del completamento dell’Unione economica e monetaria, in linea con la relazione dei cinque presidenti. In particolare, esso dovrebbe rilanciare il processo di convergenza all’interno dell’UEM e alcuni dei principi e dei diritti potrebbero fungere da guida per la definizione di standard più vincolanti per la zona euro. Ulteriori iniziative legislative e non legislative potrebbero seguire in futuro, nell’ambito dei programmi di lavoro annuali della Commissione. I fondi europei, in particolare il Fondo sociale europeo, assicureranno inoltre sostegno finanziario per l’attuazione di molti aspetti fondamentali del pilastro.
Prossime tappe
Il pilastro è presentato oggi in due forme giuridiche di identico contenuto: una raccomandazione della Commissione, che ha efficacia a partire da oggi, e una proposta di proclamazione congiunta del Parlamento, del Consiglio e della Commissione. Su tali basi la Commissione avvierà le discussioni con il Parlamento europeo e il Consiglio per assicurare al pilastro un ampio sostegno politico e l’approvazione ad alto livello.
Contesto
L’UE, che è la parte del mondo in cui i sistemi di protezione sociale sono più avanzati e dove le migliori pratiche e le innovazioni sociali sono numerosissime, deve far fronte e adeguarsi a sfide sociali senza precedenti. Sebbene le condizioni economiche e sociali in Europa siano migliorate e l’occupazione abbia raggiunto livelli elevati mai toccati prima, gli strascichi della crisi dell’ultimo decennio sono ancora ampi, e vanno dalla disoccupazione giovanile e di lunga durata al rischio di povertà in molte parti d’Europa. Al contempo, il mondo del lavoro e le nostre società sono in rapida evoluzione: nuove opportunità e nuove sfide emergono dalla globalizzazione, dalla rivoluzione digitale, dal mutamento dell’organizzazione del lavoro e dagli sviluppi sociali e demografici. Le autorità pubbliche a tutti i livelli, le parti sociali e la società civile condividono la responsabilità, oltre che l’interesse, di lavorare insieme per un’Europa più prospera e pronta per il futuro, nella quale sviluppi economici e sociali vadano di pari passo.
Fin dagli esordi la Commissione Juncker ha posto l’accento sulla necessità di rendere l’Europa più sociale, come testimoniano gli orientamenti politici di luglio 2014. Nel settembre 2015, in occasione del suo discorso sullo stato dell’Unione, il Presidente Juncker ha dichiarato: “Dobbiamo intensificare i lavori per un mercato del lavoro equo e veramente paneuropeo. […] Nel quadro di tali sforzi, voglio sviluppare un pilastro europeo dei diritti sociali, che tenga conto delle mutevoli realtà delle società europee e del mondo del lavoro.“
Sin da questo annuncio la Commissione ha collaborato attivamente con gli Stati membri, le altre istituzioni dell’UE, le parti sociali, la società civile e i cittadini per definire i contenuti e il ruolo del pilastro. A marzo 2016 la Commissione ha presentato una prima stesura del pilastro europeo dei diritti sociali e varato un’ampia consultazione pubblica, che si è conclusa a gennaio 2017 con una conferenza ad alto livello.
Sulla base dei contributi ricevuti durante la consultazione, la Commissione presenta ora la sua proposta di pilastro europeo dei diritti sociali, inteso a garantire nuovi e più efficaci diritti ai cittadini. Il pilastro trae diretta ispirazione dall’esistente ricchezza di buone pratiche in Europa e si basa sul forte corpus giuridico esistente a livello internazionale e dell’UE.
Fonte: https://ec.europa.eu/italy/news/20170426_pilastro_sociale_ce_it