condizioni di accoglienza inadeguate, lacune nella tutela dei minori stranieri non accompagnanti, scarsa protezione per le categorie vulnerabili e per le vittime della tratta
Nonostante il numero dei richiedenti asilo sia diminuito in quasi tutta Europa, con l’eccezione di Italia, Grecia, Francia e Spagna, l’ultimo rapporto periodico della FRA in materia di immigrazione e diritti umani, evidenzia per il periodo ottobre 2016 – dicembre 2017 i persistere di gravi problemi in materia di accesso al territorio (reintroduzione di controlli alle frontiere interne; violazioni del divieto di non refoulement; scontri alle frontiere); insufficienza e inadeguatezza delle strutture di accoglienza, anche in Paesi che non sono sotto pressione per i flussi migratori, con conseguenti casi di proteste e violenze; lacune e ritardi nelle procedure per la richiesta di asilo e protezione sussidiaria, ostacoli alle riunificazioni familiari, al diritto di accesso a un interprete, all’informazione e all’aiuto legale. Per quanto concerne infine i minori stranieri non accompagnati, le criticità riguardano in particolare il mancato o limitato accesso all’istruzione, l’inadeguatezza delle procedure per l’accertamento dell’età, i ritardi nella nomina dei tutori e gli ostacoli alla riunificazioni familiari per i minoro beneficiari di protezione sussidiaria.
Il rapporto fa riferimento nello specifico alla situazione 14 Stati membri dell’Unione: Austria, Bulgaria, Danimarca, Finlandia, Francia, Germania, Grecia, Ungheria, Italia, Paesi Bassi, Polonia, Slovacchia, Spagna e Svezia.